Etica e giornalismo

La scorsa settimana il Ministro della Giustizia, Paola Severino, è intervenuta a Perugia all’incontro su Etica e Giornalismo, nell’ambito delle manifestazioni organizzate per la VI edizione del Festival Internazionale del Giornalismo tenutosi dal 25 al 29 aprile.
In tale occasione il Guardasigilli ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni sui temi al centro del dibattito politico in materia di giustizia.

Riguardo alla pubblicazione delle intercettazioni il Ministro ha precisato: “L’idea di base è di assegnare al magistrato il compito di escludere le notizie che non sono rilevanti e attengono esclusivamente alla sfera personale del provvedimento, anche in quelle fasi nelle quali il provvedimento viene consegnato alle parti”.
Pertanto, una volta che le conversazioni di un cittadino sono oggetto di intercettazione, dovrebbe essere il magistrato inquirente a stabilire quali sono le notizie rilevanti, utili alle indagini, che verranno messe a disposizione delle parti e rese pubbliche, e quelle che, invece, attengono esclusivamente alla sfera personale dell’individuo e, quindi, da eliminare dagli atti di indagine.
Infatti, ha chiarito il Ministro Paola Severino, “non è utile al provvedimento del giudice inserire degli elementi che non sono riconducibili alle indagini e che sono di interesse esclusivamente personale”. “Quindi – ha concluso il ministro – in queste fasi interlocutorie, che poi sono quelle nelle quali più di frequente avviene la diffusione e la comunicazione della notizia, si deve affidare al magistrato, al pubblico ministero o al giudice, a seconda dei momenti e del tipo di provvedimento questo compito di selezione”.
In tema di intercettazioni non c’è ancora un testo definitivo ma questa è l’idea sulla quale si sta lavorando per regolare la pubblicazione delle intercettazioni e degli atti di indagine da parte della stampa.
Infine la Severino ha sottolineato la necessità di contemperare la tutela degli interessi di tutti: “il diritto-dovere del giornalista di informare su fatti che hanno una rilevanza sociale – ha detto – quello del magistrato di portare avanti le proprie indagini in una tutela della riservatezza indispensabile in alcune fasi (perchè non venga spezzata sul nascere e si crei l’occasione di sfuggire alle maglie del controllo), il diritto del cittadino, anche sotto indagine, di vedere pubblicate notizie che attengano all’inchiesta ma non esclusivamente la sua vita privata e anche di non vedere sui mezzi d’informazione contenuti di intercettazioni non rilevanti per il procedimento”.

Il Ministro ha poi affrontato il tema della regolamentazione dei blog evidenziando la necessità di una normativa in materia.
“Il cittadino ha il diritto di interloquire con un altro cittadino, – ha detto – ma lo deve fare seguendo le regole: credo che questo sia un dovere di tutti, anche di chi scrive su un blog”.
“Il fatto di scrivere su un blog
– ha aggiunto – non ti autorizza a scrivere qualunque cosa, soprattutto se stai trattando di diritti di altri. Ricordiamoci che i diritti di ciascuno di noi sono limitati dai diritti degli altri, io non posso intaccare il diritto di un’altra persona solo perchè sono lasciato libero di esprimermi”.
In particolare, sui blog, il problema è reprimere gli abusi.
‘ ‘Il giornale – ha detto la Severino – ha una sua consistenza cartacea. Il giornalista è  individuabile e l’editore anche, ed è dunque possibile intervenire. Il blog ha invece una diffusione assolutamente non controllata e non controllabile. È in grado di provocare dei danni estremamente più diffusi. Ecco perché bisogna vederne anche la parte oscura. È un fenomeno certamente positivo per certi aspetti ma nel quale si possono annidare anche cose negative (può essere un punto criminogeno). Questo mondo va regolamentato e pur nella spontaneità che ne rappresenta la caratteristica non può trasformarsi in arbitrio”.

Tratto da: “Perugia: Severino a incontro su Etica e Giornalismo”, News on line, Ministero della Giustizia, http://www.giustizia.it/giustizia/