QUESTIONE GIUSTIZIA IN ITALIA

QUESTIONE GIUSTIZIA IN ITALIA

Di NICOLA CIOFFI, avvocato

Riteniamo sia giunto il momento di affrontare nuovamente, la “questione giustizia in Italia”.

Nel Novembre ’ 07 ricorre “l’anniversario” del concepimento della legge  n°117 poi emanata dopo pochi mesi e cioè il 13/04/88 ad oggetto “la  responsabilità civile dei magistrati”; tale legge fu l’incredibile “risposta” da parte del Parlamento Italiano alla volontà del popolo  manifestatasi attraverso il Referendum dell’8-9 Novembre1987.

Questa legge, fu subito chiaro e negli anni ampiamente provato, un  fortino inespugnabile di  quello che, ormai, viene definito “il potere”. Fortino sempre più fortificato nel corso di questi anni, così vanificando, totalmente, la volontà popolare.

La irresponsabilità del magistrato ormai è fatto conclamato; in questi 20 anni si è dovuto constatare l’abnegazione, il coraggio, la probità e cosa più importante, la terzietà di alcuni magistrati ma purtroppo si è dovuto anche constatare che altri hanno fatto mercimonio del loro  potere profittando del ruolo.

In altre sedi, scientifiche e non, si discuterà del millenario e mai  risolto problema della giustizia. Qui si vuole soltanto e più  modestamente, cercare di dare un piccolo contributo, che abbiamo  individuato nel tentativo di riproporre la vexata quaestioche è quella, per noi fondamentale, di un magistrato che risponda  personalmente, come rispondono tutti, del proprio operato  nell’esercizio della sua attività. Così come risponde l’ingegnere dei  propri calcoli laddove sbagli, così come il medico laddove sbagli, e  così via.

Ove il magistrato non se la senta, in virtù di un ipotetico metus di  azioni “irresponsabili” da parte del cittadino, può cambiare mestiere.

Ormai ci sono milioni di giovani preparati e pronti a “rischiare” di  rendere giustizia e in piena serenità.

Ma non intendiamo continuare con questo discorso, non ci interessa. Intendiamo, lo ripetiamo, cercare chi vuole unirsi a noi.

Infatti, come dice Mauro Mellini, gladiatore da una vita, non c’è  tempo da perdere.